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1.
€ 25,00
EAN-13: 9788804726111
Judy Batalion
Figlie della Resistenza. La storia dimenticata delle combattenti nei ghetti nazisti
Edizione:Mondadori, 2023
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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Descrizione del libro

Varsavia, 1943. Dopo aver assistito alla brutale uccisione di famigliari e vicini e alla violenta distruzione delle loro comunità , decine di giovani donne ebree - alcune ancora adolescenti - si organizzarono in un vero e proprio movimento di resistenza femminile antinazista. In veste di corrieri, combattenti armate, agenti dei servizi segreti e sabotatrici, queste «ragazze del ghetto» rischiarono la propria vita con coraggio e nervi d'acciaio. Corruppero guardie della Gestapo, nascosero pistole in pagnotte e aiutarono a costruire reti di ricoveri sotterranei. Sedussero ufficiali nazisti per poi ucciderli, svolsero missioni di spionaggio per Mosca, distribuirono documenti falsi e volantini, rivelarono al mondo ciò che stava accadendo agli ebrei. Compirono attentati alle linee ferroviarie tedesche e fecero saltare le reti elettriche. Assistettero i malati e aiutarono gli ebrei a fuggire dai ghetti. Scrissero bollettini per le radio clandestine, negoziarono con i proprietari terrieri polacchi e si occuparono di gran parte dell'amministrazione della resistenza. Tuttavia questa straordinaria pagina di Storia é rimasta a lungo dimenticata e finora quasi sconosciuta. Judy Batalion, studiosa canadese e nipote di sopravvissuti all'Olocausto, oggi la riporta alla luce. Attraverso una pluralità  di fonti - diari, testimonianze, memorie, interviste, documenti d'archivio e saggi - ricostruisce la storia di Renia Kukielka, Frumka Plotnicka, Tosia Altman, Chajka Klinger, Ruzka Korczak e Vitka Kempner. Sono solo alcune delle centinaia di attiviste cadute nell'oblio che operarono in oltre novanta ghetti dell'Europa orientale e nelle principali città  polacche, e alle quali il lavoro di Batalion restituisce un'adeguata dignità  storiografica, riscrivendo efficacemente la tradizionale narrativa dell'Olocausto. Figlie della resistenza rivela una storia vera e potente. Un racconto di guerra, lotta per la libertà , coraggio, amicizia femminile e sopravvivenza.

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2.
€ 28,00
EAN-13: 9788804726357
Rachel Wiseman
Il quartetto. Come quattro donne hanno riportato in vita la filosofia
Edizione:Mondadori, 2023
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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Oxford, 1º maggio 1956. Nella solennità  della Bodleian Library, tra decine di professori riuniti per conferire la laurea honoris causa all'ex presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman, solo la filosofa Elizabeth Anscombe dichiara la sua netta contrarietà . Un simile riconoscimento, dice, non deve essere assegnato a chi, ordinando il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, si é reso colpevole della morte di migliaia di innocenti. Se lo facessimo, afferma, non saremmo più in grado di discernere ciò che é bene da ciò che é male, né di riconnettere azioni e valori, scelte e princìpi morali. Se lo facessimo, conclude, la filosofia dovrebbe «ricominciare da zero». Anscombe non era l'unica a constatare la necessità  di una «nuova filosofia». Dopo la guerra, il nazismo e lo sterminio degli ebrei, dopo milioni di morti e profughi, anche Philippa Foot, Iris Murdoch e Mary Midgley, giovani e brillanti studiose di filosofia, ritenevano di dover ripartire dalle domande fondamentali: «Cos'é moralmente giusto fare?», «Quali princìpi morali dobbiamo scegliere?», «Esiste un criterio oggettivo di moralità ?». Domande che soltanto dieci anni prima i «ragazzi di Oxford» avrebbero liquidato come irrilevanti, cascami della vecchia speculazione metafisica destinata a soccombere di fronte al nuovo complesso di metodi analitici e scientifici del positivismo logico. Il secondo conflitto mondiale, però, aveva strappato questi studenti geniali dalle aule accademiche disperdendoli nei vari teatri di guerra. Fu così che le quattro giovani donne poterono dedicarsi alla filosofia secondo il loro peculiare punto di vista, tornando cioé alla «realtà  della vita umana nella sua dimensione interpersonale», nel suo «caotico contesto quotidiano», dove la Conoscenza, il Bene e la Bellezza possono farci da guida e collegare l'etica, le scelte e le responsabilità  individuali a «ciò che conta veramente». Il lavoro di Mac Cumhaill e Wiseman racconta una storia di coraggio intellettuale al femminile e riscopre quattro brillanti filosofe, che da amiche condivisero riflessioni, ma anche stanze, vestiti e amori, e che in un ambiente da sempre dominato dagli uomini seppero conquistarsi un ruolo di assoluto primo piano.

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3.
€ 25,00
EAN-13: 9788804765288
Serhii Plokhy
Il ritorno della storia. Il conflitto russo-ucraino
Edizione:Mondadori, 2023
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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Il 24 febbraio 2022 Vladimir Putin sconvolgeva la comunità  internazionale lanciando la sua «operazione militare speciale» contro l'Ucraina. L'offensiva su vasta scala, che sarebbe dovuta durare poche settimane, si é subito trasformata nel più grande conflitto scoppiato nel cuore dell'Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale. In realtà , osserva lo storico Serhii Plokhy, questa guerra é cominciata molto tempo prima, nel febbraio 2014, con l'invasione russa della Crimea, che é proseguita con una guerra non dichiarata e da molti deliberatamente ignorata, fatta di bombardamenti e scontri a fuoco nella regione ucraina del Donbas. Con uno sguardo attento ai dettagli sul campo - dalle stanze del potere alle trincee -, Plokhy esamina il conflitto in corso e dimostra come le sue radici affondino nella storia del crollo imperiale. Per molti aspetti, infatti, quella in atto é una guerra di vecchio stile, condotta dalle élite russe, che si considerano eredi e continuatrici delle tradizioni espansionistiche da grande potenza dell'Impero russo e dell'Unione Sovietica. Una guerra che, malgrado le sue radici, viene combattuta in un nuovo panorama internazionale definito dalla proliferazione delle armi nucleari, dalla frantumazione dell'ordine mondiale determinatasi con la fine della Guerra fredda, e da un ritorno senza precedenti del nazionalismo populista. àˆ l'inizio di una nuova, e ancora indeterminata, epoca. Se la caduta del Muro di Berlino aveva generato l'illusione della «fine della Storia», vale a dire la fine delle guerre novecentesche, delle annessioni territoriali e delle invasioni non provocate, il conflitto russo-ucraino ha visto la Storia riprendersi la scena, con il suo carico di orrori e violenze, ma soprattutto con le sue ineludibili domande: si deve sottostare alla legge del più forte per paura di un conflitto generalizzato? qual é il prezzo che si é disposti a pagare per difendere la propria libertà ? ci sono ancora valori e diritti per i quali ha senso combattere? Non solo l'esito dell'attuale conflitto ma anche la storia dei prossimi decenni dipenderà  dalle risposte che sapremo trovare.

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4.
€ 28,00
EAN-13: 9788804754046
Sinclair McKay
Berlino. Storia della città che ha segnato un secolo
Edizione:Mondadori, 2023
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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Dopo aver fluttuato per ore nel cielo notturno, la mongolfiera che l'ingegnere trentaduenne Winfried Freudenberg aveva costruito per fuggire da Berlino Est si schiantava al suolo nel giardino di un'abitazione vicino al Grunewald, a Berlino Ovest. Freudenberg fu l'ultima delle «vittime del Muro». Infatti, solo pochi mesi dopo, il 9 novembre 1989, quello che per trent'anni era stato l'emblema del totalitarismo si sgretolava come d'incanto. Si disse allora che la Storia si era rimessa in moto. E con la Storia, anche la città  simbolo del Novecento. In realtà , Berlino non si era mai fermata. Per tutto il ventesimo secolo, la città  «é stata al centro di un mondo convulso, seducendo e tormentando, a fasi alterne, l'immaginario internazionale». Dal trauma della Prima guerra mondiale al crollo della Repubblica di Weimar, fino all'ascesa del nazismo, dal rogo dei bombardamenti alleati alla costruzione del Muro, la città  aveva attraversato un vortice di tumulti e passioni, di creatività  e abomini. Irrequieta e cosmopolita, vitale e provocatoria, questa metropoli «giovane e infelice», secondo la celebre definizione di Joseph Roth, aveva sperimentato tutto ciò che il secolo era stato in grado di concepire: l'irruzione dell'industria moderna, i laboratori della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica, l'architettura del Bauhaus, i capolavori del cinema espressionista, la grande letteratura, la sperimentazione artistica; ma anche la miseria dei quartieri popolari colpiti dalla crisi economica, la violenza ideologica che insanguinava le strade, le pire dei libri, la persecuzione e lo sterminio. E poi, dopo le ceneri del Terzo Reich, la repressione del regime comunista e l'angoscia di essere il punto d'innesco di un possibile conflitto nucleare. Un passato ingombrante, stratificato, onnipresente, quasi impossibile da sopportare. Eppure, a ogni curva della Storia Berlino e i berlinesi hanno dimostrato una straordinaria capacità  di ricominciare da capo. Senza la paura di mostrare le cicatrici. Già  autore de Il fuoco e l'oscurità . Dresda 1945, McKay traccia qui un magistrale ritratto della città . Un racconto che - grazie a una vertiginosa pluralità  di fonti e suggestioni, dall'arte al cinema, dall'opera alla letteratura, dalla scienza all'architettura - svela una città  ipnotica come mai era stato fatto prima.

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5.
€ 28,00
EAN-13: 9788804739104
Levi Roach
I normanni. Storia dei conquistatori d'Europa
Edizione:Mondadori, 2023
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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Nel dicembre del 1212, il giovane Federico II, nipote del leggendario imperatore Federico Barbarossa, uscì dal duomo di Magonza nelle vesti di sovrano di Germania. Il ragazzo, però, non era tedesco. Il 'puer Apuliae' era un normanno italiano, e come monarca normanno si apprestava a governare sulla Sicilia e il Sud Italia. Con lui, il potere e l'influenza degli «uomini del Nord» avrebbero raggiunto il loro apice sul continente europeo. Discendenti dei predoni vichinghi, che con le loro scorribande all'inizio del X secolo avevano gettato le basi del futuro ducato di Normandia, i normanni estesero il loro dominio dalla Francia settentrionale all'Inghilterra, dall'Irlanda al Mediterraneo, dalla Penisola iberica all'Anatolia bizantina. Sotto gli stendardi di condottieri feroci e ambiziosi, essi costruirono chiese e castelli, fondarono dinastie e regni vigorosi, ridisegnando ovunque le mappe del potere. Allo stesso tempo, nel corso della diaspora si integrarono rapidamente con le popolazioni locali sconfitte e sottomesse, mescolandosi al tessuto della società , adottando la lingua e la cultura delle élite, mettendo radici. Onnipresenti ed elusivi, introdussero princìpi e valori che nel corso dei secoli plasmarono il volto dell'Europa: gli ideali cavallereschi, l'architettura romanica, il cattolicesimo e la vicinanza al pontefice di Roma, come pure un nuovo atteggiamento nei confronti della legge e della giustizia. Eppure, dopo trecento anni di vittorie e successi travolgenti, i normanni all'improvviso scomparvero, vittime probabilmente di un'identità  fluida e camaleontica, di una mancanza di unità  che impedì loro di sopravvivere al mondo che essi stessi avevano forgiato. Esemplare della turbolenta e tortuosa storia medievale, il racconto dell'ascesa e del declino normanno é un avvincente susseguirsi di fortune conquistate e perse, che lo storico britannico Levi Roach ripercorre in queste pagine ricostruendone al contempo la straordinaria, e spesso dimenticata, eredità . Perché «il mondo moderno sarebbe irriconoscibile, se i normanni non avessero lasciato la loro impronta».

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6.
€ 25,00
EAN-13: 9788804743958
Richard J. Evans
Hitler e le teorie del complotto. Le cospirazioni nella storia del Terzo Reich
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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L'idea che nulla avvenga per caso, che tutto sia il risultato delle macchinazioni segrete di un ristretto gruppo di persone che tramano nell'ombra non é certo una novità  del nostro tempo. Eppure, nell'epoca della post-verità , delle fake news e dei «dati alternativi» che manipolano la realtà , si ha l'impressione che le teorie complottiste, grazie alla crescente pervasività  di Internet e dei social media, siano particolarmente diffuse e popolari. Con il loro «stile paranoico», secondo la celebre definizione di Richard Hofstadter, esse pretendono di fornire una lettura «alternativa», «non ufficiale», degli avvenimenti non solo del presente ma anche del passato. Fra le tante interpretazioni revisioniste, quelle che riguardano la storia del Terzo Reich sembrano godere di un'attenzione speciale da parte del pubblico. In questo libro, Richard J. Evans, autorevole studioso della Germania di Hitler, analizza cinque delle più durature teorie del complotto relative al periodo nazista: la cospirazione ebraica per minare la civiltà  occidentale testimoniata dai Protocolli dei savi anziani di Sion ; il mito della «pugnalata alla schiena» che ha determinato il crollo dell'esercito tedesco e quindi la sconfitta della Germania nella Grande guerra; l'incendio del Reichstag provocato dai nazisti per prendere il potere; il misterioso volo di Rudolf Hess in Scozia nel 1941 con l'obiettivo di negoziare la pace; e, infine, l'eterna voce che Hitler sia fuggito dal bunker della Cancelleria nel 1945 e abbia trascorso il resto dei suoi giorni in America Latina. Con rigore e pazienza, Evans indaga le origini di queste teorie cospiratorie, ne smaschera le fallacie argomentative, ne dimostra lo sfruttamento consapevole per ragioni che nulla hanno a che fare con la ricerca della verità  e molto con il tornaconto politico o economico.

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7.
€ 32,00
EAN-13: 9788804743965
Peter Cozzens
Il guerriero e il profeta. La lotta eroica di due grandi capi indiani per il cuore dell'America
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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Il 5 ottobre 1813, in un'oscura foresta a nord del lago Erie, un proiettile esploso dal moschetto di un colono del Kentucky poneva fine all'esistenza di Tecumseh, il carismatico capo shawnee che per anni aveva guidato la più grande confederazione panindiana della storia degli Stati Uniti. Temibile guerriero e abile diplomatico, oratore eloquente e cacciatore provetto, Tecumseh godeva di un consenso così ampio tra gli indiani da rappresentare la più grave minaccia all'espansione americana a ovest dei monti Appalachi all'indomani della guerra di indipendenza. Tuttavia, la sua indiscussa leadership politica e militare non si sarebbe mai affermata senza quella rinascita spirituale delle popolazioni native di cui si fece promotore e interprete il fratello Tenskwatawa, il «profeta shawnee». Figura a lungo screditata e relegata nell'ombra - ex alcolista inetto e violento, millantatore bugiardo trasformatosi in santone ispirato e visionario -, Tenskwatawa seppe tuttavia elaborare una dottrina coerente e affascinante, caratterizzata da un sincretismo religioso in cui elementi del cristianesimo si fondevano a miti, leggende e rituali della tradizione indiana. Una dottrina volta a rigenerare la purezza morale e a preservare la cultura, la spiritualità  e lo stile di vita di un popolo che l'impatto con la «civilizzazione» dei bianchi rischiava di disperdere per sempre. Fu quindi grazie al Profeta che «il guerriero» Tecumseh riuscì a tessere la tela di quella vasta alleanza intertribale capace di opporsi - seppure fugacemente - alla marcia inarrestabile degli americani affamati di terre altrui verso il cuore del paese. Peter Cozzens, storico militare ed esperto di guerre indiane, con "Il guerriero e il profeta" affronta una fase della storia degli Stati Uniti oggi in parte dimenticata, un'epoca segnata dalla violenza e dal disprezzo della legge, preludio degli eccessi che mezzo secolo dopo portarono ai massacri di Sand Creek e di Wounded Knee. Un'epopea di sangue e di coraggio, di orgoglio e dignità . Una tragedia che a duecento anni di distanza grava ancora sulla coscienza dell'America.

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8.
€ 35,00
EAN-13: 9788804745457
Mary Beard
I dodici Cesari. Ritratti del potere dall'antichità ad oggi
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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Quando, nell'ottobre del 2007, un busto di marmo venne ripescato dalle acque del Rodano, ad Arles, molti pensarono che si trattasse del ritratto di Giulio Cesare, un'immagine scolpita addirittura mentre il 'dictator' era ancora in vita. Un ritratto autentico, dunque, unico e definitivo: il vero volto di Cesare. Il volto del potere. Originale o no, quel reperto estratto dal letto del fiume era però soltanto l'ultima delle infinite e mutevoli raffigurazioni dei personaggi celebri dell'antica Roma, una delle tante «facce» che nel corso dei secoli artisti eccelsi e raffinati artigiani hanno rappresentato in dipinti, statue, ceramiche, arazzi, mobili e oggetti d'uso quotidiano. A partire dal Rinascimento, e sulla scorta delle "Vite dei Cesari" di Svetonio, gli imperatori romani - nonostante l'immoralità , la crudeltà  e il malgoverno per cui alcuni di loro sono passati alla storia - sono stati celebrati, riprodotti e imitati in una impressionante varietà  di stili, idiomi e materiali. Dallo Scalone del re a Hampton Court ai saloni di Versailles, dallo Sheldonian Theatre di Oxford alle stanze dei Gonzaga a Mantova, le immagini di Ottaviano Augusto e Nerone, di Caligola e Vitellio, fra gli altri, hanno adornato i palazzi, le ville, i giardini e le dimore di campagna degli aristocratici. Hanno ispirato pittori come Mantegna e Lawrence Alma-Tadema, Tiziano e Thomas Couture, hanno scatenato dibattiti e polemiche a proposito di identificazioni e interpretazioni sbagliate, ma soprattutto hanno posto - e continuano a porre - domande cruciali in merito alla rappresentazione del potere, l'invenzione della tradizione e la costruzione dell'immagine delle élite. In un'epoca in cui il significato delle statue pubbliche viene sempre più contestato, con le loro identità  mutevoli e ambigue i «Cesari» ci ricordano non soltanto quanto sia vivo e spesso doloroso il legame con il passato, ma ci invitano a interrogarci sul rapporto con la politica, la moralità , gli autocrati di ieri e di oggi.

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9.
€ 25,00
EAN-13: 9788804763321
Serhii Plokhy
Le porte d'Europa. Storia dell'Ucraina
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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Collocata al margine occidentale della steppa eurasiatica, l'Ucraina é stata per secoli una via d'accesso all'Europa. Una porta attraverso la quale sono transitate genti, merci e idee. Un punto d'incontro (e scontro) tra diverse culture e grandi imperi - romano e ottomano, asburgico e russo - che hanno lasciato la loro impronta e plasmato il paesaggio, il carattere e l'identità  di una popolazione abituata da sempre a vivere tra confini incerti, frontiere in perenne movimento, scorrerie di predoni e conquistatori. Fino a quando, alla metà  dell'Ottocento, ha preso avvio quel processo di 'nation building' che nel secolo successivo ha portato alla creazione di un moderno stato-nazione, multietnico, multiculturale e ispirato ai principi delle democrazie liberali dell'Occidente. Un cammino lungo e tortuoso, che ha incrociato spesso le tragedie del Novecento - come l' Holodomor , la Grande carestia degli anni Trenta frutto della politica staliniana, e l'occupazione nazista, che ha fatto dell'Ucraina uno dei luoghi principali dell'Olocausto - e si é concluso soltanto con la dissoluzione dell'Unione Sovietica, la proclamazione dell'indipendenza e il progressivo avvicinamento del popolo ucraino alle istituzioni dell'Unione Europea. Oggi, però, la storia dell'Ucraina sembra riavvolgersi nel proprio passato. La guerra d'aggressione della Russia di Vladimir Putin, dopo l'annessione della Crimea e l'occupazione della regione mineraria del Donbass, le ha infatti riassegnato il ruolo di linea di faglia attorno alla quale si scatenano le tensioni tra Est e Ovest in una pericolosa riedizione della Guerra fredda. Docente di Storia ucraina a Harvard, Serhii Plokhy accende in queste pagine i riflettori su vicende drammatiche e affascinanti, offrendo una chiave di lettura essenziale per comprendere le origini della crisi internazionale più grave dalla fine del secondo conflitto mondiale.

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10.
€ 28,00
EAN-13: 9788804751045
Tobias Hürter
Una nuova idea del mondo. Il periodo d'oro e gli anni bui della fisica (1895-1945)
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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La prima metà  del Novecento può essere senza dubbio considerata l'età  d'oro della fisica. Proprio in quegli anni Marie Curie, Max Planck, Niels Bohr, Werner Heisenberg, Erwin Schrà¶dinger e Albert Einstein non soltanto hanno rivoluzionato la scienza, ma hanno letteralmente reinventato la realtà , abbattendo vecchie e solide convinzioni, e hanno cambiato per sempre il nostro modo di pensare e il mondo intero. In queste pagine, l'intento di Tobias Hà¼rter non é però quello di spiegare la meccanica quantistica o la teoria della relatività , quanto piuttosto di ricostruire le vite travolgenti di questi grandi geni. Basandosi su diari, lettere e autobiografie, traccia profili inediti, delineando la personalità  dei protagonisti e svelandone i tratti meravigliosamente o banalmente umani. Oltre a essere formidabili scienziati, infatti, erano anche avventurieri, intellettuali, dandy o, per usare una terminologia moderna, «nerd», legati da profonde amicizie e rancorose inimicizie. Così, accanto al racconto dei pionieristici lavori di Einstein, all'epoca un semplice impiegato dell'Ufficio brevetti di Berna, o degli esperimenti di Marie e Pierre Curie sulla radioattività , trovano posto innumerevoli scorci di vita privata. Ma il vero merito dell'autore é di aver saputo intrecciare queste biografie con il corso della Storia. La prima guerra mondiale, la fame, la pandemia, l'antisemitismo, l'inflazione, il nazionalsocialismo. Dall'avvento di Hitler, poi, ognuno ha dovuto trovare la propria strada, Einstein come un celebre esule, Planck come un poco convinto opportunista, Heisenberg come il pioniere della bomba atomica tedesca. Con una scrittura coinvolgente, il libro di Hà¼rter é un patrimonio di storie straordinarie, capace di allargare lo sguardo sulle ricerche che hanno impresso una svolta inattesa alla scienza, creando un nuovo mondo fisico che a tutt'oggi non é stato ancora compreso fino in fondo.

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11.
€ 100,00
EAN-13: 9788804741701
Volker Ullrich
Hitler. La caduta (1939-1945)
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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Nell'estate del 1939 Adolf Hitler era all'apice della gloria. Attraverso un'aggressiva politica estera, aveva riportato la Germania allo status di grande potenza e sembrava destinato a realizzare i suoi progetti più ambiziosi. Ben pochi riuscirono a scorgere nella sua visione del mondo - improntata alla conquista dello «spazio vitale a est» e all'eliminazione degli ebrei dalla Germania e, se possibile, dall'Europa intera - i germi dei tragici sviluppi futuri. Eppure, con l'attacco all'Unione Sovietica nel giugno 1941 e l'ingresso in guerra degli Stati Uniti nello stesso anno, le sorti della Germania nazista iniziarono a cambiare. Volker Ullrich dedica questo secondo volume della sua imponente ricerca agli anni più terribili nella storia del Terzo Reich, quelli dominati dalla smania di conquista di un dittatore che, del tutto impreparato al compito di comandante e stratega, se ne arrogò le funzioni e pianificò le operazioni con i suoi generali, fino ai minimi dettagli. L'autore rivolge quindi particolare attenzione ai rapporti fra Hitler e l'élite della Wehrmacht, cercando di chiarire in quale misura lo stato maggiore fosse coinvolto nelle decisioni più rilevanti e quali iniziative intraprese per favorirle o, eventualmente, ostacolarle. àˆ in quelle occasioni che i tratti chiave della personalità  del Fà¼hrer emergono con più evidenza. Hitler era un giocatore d'azzardo e al tempo stesso era profondamente insicuro; bastava la minima battuta d'arresto per turbarlo ed era pronto a incolpare i suoi subordinati per i propri errori catastrofici; e quando si rese conto che la guerra era persa, si imbarcò nell'annientamento della stessa Germania come punizione del popolo tedesco che non gli aveva consegnato la vittoria. L'opera di Ullrich offre dunque uno spaccato affascinante sulla personalità  del Fà¼hrer, sondando gli abissi del suo carattere, quei complessi, quelle ossessioni e quelle spinte omicide che erano all'origine dei suoi pensieri e delle sue azioni, poiché, senza un'opportuna messa a fuoco del ruolo nefasto che esercitò, né il corso della guerra né la via verso l'Olocausto troverebbero una descrizione e una spiegazione adeguate. àˆ difficile pensare a una biografia definitiva di Hitler - l'argomento é troppo vasto, l'uomo troppo contraddittorio e le fonti ingovernabili - ma queste pagine si avvicinano quanto più possibile a tale traguardo.

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12.
€ 40,00
EAN-13: 9788804714248
Simon Schama
Il volto di un impero. L'Inghilterra attraverso i suoi capolavori
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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Per Jonathan Richardson, pittore e teorico delle arti visive del XVIII secolo, il principale requisito del ritratto é quello di raccontare la storia del soggetto rappresentato sulla tela - il suo vero io, l'essenza nascosta dietro la maschera del potere e della fama - al fine di tramandarne il ricordo. Perché il ritratto, se da un lato cristallizza un istante del presente, dall'altro si proietta nel futuro, a beneficio dello sguardo di coloro che verranno dopo, continuando a vivere nel giudizio del pubblico. Nell'era della fretta e dei selfie, lo storico Simon Schama, docente alla Columbia University, osserva dunque con attenzione dipinti e fotografie dei secoli passati. Vi legge personalità  ed emozioni: risolutezza, risolutezza, amore, ambizione, coraggio, dolore. E, unendo storia e arte, attraverso una serie sorprendente di immagini conservate alla National Portrait Gallery di Londra, ripercorre la storia dell'Inghilterra, dai Tudor ai giorni nostri. Immagini che hanno permesso ai britannici di ricordare «chi erano», contribuendo così alla costruzione di un'identità  culturale collettiva, di una tradizione e di una memoria condivisa. Quei volti di re e regine, di politici e letterati, di filosofi e cortigiane, di suffragette e popstar, rivivono così in queste pagine, in un fluire appassionato e incessante di personaggi, aneddoti, vicende, interpretazioni, ricordi. Da Winston Churchill, nel tormentato dipinto di Graham Sutherland, a John Lennon, fotografato da Annie Leibovitz solo cinque ore prima di essere assassinato; da Enrico VIII, raffigurato nella sua aura di invincibilità  da Holbein il Giovane, alle cartes de visite della regina Vittoria in lutto; dalle esilaranti stampe satiriche di James Gillray, che nel Settecento trasformarono la politica in intrattenimento, agli strazianti autoritratti di Gwen John, Schama invita il lettore a trovare il proprio legame personale con questi volti e la loro storia, a stabilire con essi un contatto visivo, che é «l'inizio dell'etica, la condizione indispensabile dell'empatia, la capacità  di sperimentare il mondo attraverso qualcosa di più della nostra persona isolata».

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13.
€ 40,00
EAN-13: 9788804714330
Michael Wood
La storia della Cina. Ritratto di una civiltà millenaria
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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«La Cina é un argomento vastissimo e incredibilmente ricco, anzi inesauribile.» Nei suoi quattro millenni di storia ha conosciuto mutamenti di così vasta portata da non avere paragoni, e tuttavia nel popolo cinese sono sempre rimasti saldi gli sforzi per costruire società  stabili rette da ordine e giustizia, per generare arte e bellezza, e per la salvaguardia degli ideali di ciò che Confucio chiamava «questa nostra cultura». Ma da dove nasce questo senso di appartenenza, capace di resistere ai più drammatici periodi di crisi? Cosa ha contribuito a mantenere unito un paese tanto esteso, oggi superpotenza e seconda economia al mondo? E in che misura quei principi continueranno a plasmare il futuro della Cina nei prossimi decenni? Attingendo a inedite testimonianze e alle più recenti scoperte archeologiche, nonché alla personale esperienza vissuta in quarant'anni di viaggi nel paese, Michael Wood offre uno sguardo completo sul passato della Cina, indispensabile per comprendere il suo presente. Alla narrazione storico-politica di vasto respiro l'autore affianca il punto di vista della gente comune, attraverso documenti familiari, diari e corrispondenze ufficiali e private, come lo scambio di lettere tra monaci buddisti in Cina e in India, o tra una madre e una figlia coinvolte negli orrori della conquista Manciù, o ancora, gli scritti di imperatori, poeti e mercanti della Via della Seta. Il risultato é un affresco che spazia dalle desolate steppe mongole alla Grande Muraglia, dalla Città  Proibita al mondo ultramoderno di Pechino, Shanghai e Hong Kong; dalla nascita delle prime dinastie all'incontro con l'Occidente, dall'unificazione alla rivolta dei Taiping, dalle rivoluzionarie femministe di fine impero Qiu Jin e He Zhen all'invasione giapponese, alla Grande Carestia, alla Rivoluzione culturale, fino alle svolte nella storia più recente, inclusa la crisi di piazza Tienanmen del 1989 e il nuovo ordine del presidente Xi Jinping. "La storia della Cina" é il ritratto di una civiltà  millenaria, ma soprattutto una preziosa chiave di lettura del più intrigante tra i paesi protagonisti della scena mondiale contemporanea.

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14.
€ 20,00
EAN-13: 9788804722700
Mary Beard
Civiltà. L'arte nel tempo
Edizione:Mondadori, 2021
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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«Civiltà » é da sempre un concetto delicato, da maneggiare con cura. Una categoria ambigua, controversa, spesso definita per contrapposizione: da una parte «noi», i civilizzati, dall'altra «loro», i «barbari», vale a dire tutti quelli che non condividono i nostri valori. Anch'essi, però, hanno una loro storia da raccontare e persino una loro idea di arte. In realtà , con il termine «civiltà » dovremmo intendere una pluralità  di mondi che si confrontano e dialogano fra loro attraverso il linguaggio dell'arte. E che attraverso l'arte ci parlano. Ma di cosa parlano le opere d'arte? Secondo Mary Beard, classicista di Cambridge, al cuore della creazione artistica ci sono due questioni coinvolgenti e controverse: la rappresentazione del corpo umano e la raffigurazione della divinità . Dai colossali faraoni egizi di Luxor alle ceramiche degli antichi greci, dalla statua di Afrodite ai guerrieri di terracotta sepolti insieme al primo imperatore della Cina, la figura umana é la chiave per comprendere non solo la rappresentazione del potere e la definizione dei ruoli sociali, ma anche la sessualità , l'erotismo, la virtù morale e politica, i valori di una comunità . Al punto che una particolare rappresentazione del corpo, risalente alla Grecia classica, ha contribuito a fissare i canoni della bellezza e della perfezione formale con cui per secoli l'Occidente ha valutato le altre culture. La seconda questione riguarda invece la raffigurazione visiva del sacro, un dilemma che tutte le religioni - spesso in bilico tra vanità  idolatra e furore iconoclasta - hanno dovuto affrontare, giungendo a soluzioni superbe e affascinanti, come testimoniano lo splendore delle immagini musive della basilica di San Vitale a Ravenna, la Moschea Blu di Istanbul o le pitture rupestri delle grotte di Ajanta, che ritraggono il Buddha in cerca dell'illuminazione. "Civiltà " é un viaggio attraverso alcune delle pagine più emozionanti e meno note della storia dell'arte. Portando alla luce i tesori nascosti delle civiltà  antiche, Mary Beard guarda oltre il canone tradizionale dell'immaginario occidentale e si rivela una guida preziosa per educare lo sguardo.

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15.
€ 35,00
EAN-13: 9788804720416
Philip Mansel
Il re del mondo. La vita di Luigi XIV
Edizione:Mondadori, 2021
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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Nel 1643, quando fu incoronato re di Francia a neanche cinque anni di età , Luigi di Borbone ereditò un regno in profonda crisi, guidato da una corte affamata di potere e lacerata dai dissidi: il padre aveva affrontato rivolte, congiure e complotti, alcuni dei quali orditi dalla sua stessa moglie. Eppure, settant'anni dopo, alla sua morte il Re Sole lasciò un paese profondamente trasformato, che grazie a lui aveva conquistato il rango di potenza mondiale. Servendosi di un vasto repertorio di fonti bibliografiche e materiali d'archivio in parte inesplorati, lo storico Philip Mansel ripercorre la vita pubblica e privata di Luigi XIV per descrivere i mutamenti vissuti dalla Francia nel XVII secolo. Il sovrano, tanto lungimirante quanto accentratore, soppresse le ultime vestigia del feudalesimo e gettò le basi per la nascita dello stato moderno, ma al tempo stesso soffocò molte libertà , soprattutto religiose. La sua spregiudicata politica estera spinse gli eserciti francesi dal Mississippi al Mekong, e portò le finanze sull'orlo del collasso pur di collocare un Borbone sul trono spagnolo. Nondimeno, Luigi riteneva che la supremazia andasse conquistata non solo con le armi, ma anche con il sapere. Egli fu un amante delle arti - adorava recitare e ballare e si esibì fino ai sessant'anni - e contribuì alla fioritura internazionale della cultura francese, aprendo accademie e diventando mecenate di autori come Racine, Moliére e Lully. Il suo capolavoro fu senz'altro Versailles, residenza reale e sede del governo, ma anche quartier generale militare, pinacoteca, sala concerti e sede di feste con fuochi d'artificio, fontane di vino e cene pantagrueliche. Lì viveva tutta la corte - composta da personaggi fidati e dalla famiglia reale, compresi l'amato fratello, l'infelice moglie, i figli e le amanti - e si curava qualsiasi aspetto della vita pubblica e privata del re. Ogni dettaglio, infatti, doveva assurgere a testimonianza imperitura, benché non sempre veritiera, della magnificenza del sovrano e della sua dinastia, per fare invidia al mondo intero e soprattutto agli antagonisti. Con le sue pennellate evocative, "Il re del mondo" é un affresco intenso che offre un'originale chiave di lettura per raccontare l'uomo che guidò la Francia per oltre mezzo secolo e per interpretare una delle epoche storiche più affascinanti agli occhi di esperti, appassionati e curiosi.

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16.
€ 35,00
EAN-13: 9788804714415
Janet L. Nelson
Carlo Magno. Il ritratto del re e dell'imperatore
Edizione:Mondadori, 2021
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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Carlo I, noto con l'appellativo di «Magno», é stato senz'altro una delle figure più straordinarie che abbiano mai governato un vasto impero europeo. Proclamatosi consapevolmente non solo «re dei Franchi», ma nuovo «imperatore» del Sacro Romano Impero, fu un uomo capace di imprese eccezionali. Per i successori e posteri non é stato facile raccoglierne l'eredità , nel corso dei secoli più volte reinterpretata, copiata, sovvertita. La sua figura é stata celebrata anche in tempi moderni da sovrani e ideologi, come il Kaiser Guglielmo II e Adolf Hitler, e dopo la seconda guerra mondiale é stata reinventata come icona dell'attuale Europa. Ma dietro al mito c'é una vita e un uomo, che oggi Janet L. Nelson, studiosa dell'età  medievale, dopo un attento lavoro sulle fonti riporta alla luce. Accostandosi a questo personaggio da angolature inconsuete e seguendone l'intero percorso di vita fin dalla prima infanzia, l'autrice lascia che a parlare siano i documenti coevi - testimonianze di contemporanei che ci consentono di avanzare ipotesi sulle sue opinioni e motivazioni - e gli stessi diplomi reali, fonti insospettabili di simboli e metafore che possono essere decifrati. L'accuratezza delle ricerche, che non tralascia la vasta produzione storiografica esistente, svela il ritratto di un governante spinto da un'energia fisica fuori dal comune e da una formidabile curiosità  intellettuale, una personalità  complessa, «un signore della guerra, un uomo di pace e un giudice» che promise «per ciascuno la legge e la giustizia», un difensore della Chiesa romana, ma soprattutto un uomo in carne e ossa, che ebbe numerose mogli e concubine, e generò almeno diciannove figli, uno dei quali complottò persino per ucciderlo. Il libro di Janet L. Nelson raccoglie tutto ciò che sappiamo su Carlo Magno e riesce in modo incomparabile a creare un senso di affinità  e vicinanza con un personaggio storico le cui gesta non saranno mai dimenticate.

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17.
€ 25,00
EAN-13: 9788804734529
Valerie Hansen
La scoperta del mondo. L'anno Mille e l'inizio della globalizzazione
Edizione:Mondadori, 2021
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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Per convenzione, l'«età  delle scoperte» ebbe inizio nel 1492, quando l'impresa transatlantica di Cristoforo Colombo dischiuse inedite vie commerciali che stravolsero le sorti del mondo e di tante popolazioni. Eppure merci, persone, religioni e persino microbi viaggiavano lungo rotte marittime tracciate già  molti secoli prima: nell'anno Mille gli scandinavi, tra i più celebri signori del mare, avevano raggiunto le coste del Nordamerica e, secondo alcune ipotesi, si erano addentrati fino allo Yucatà¡n ed erano stati catturati dai Maya. Contando su fonti primarie e bibliografiche sterminate, Valerie Hansen, docente di storia a Yale, sostiene che furono le esplorazioni dell'anno Mille a innescare l'avvio della globalizzazione: come i Vichinghi in cerca di legname arrivarono in Canada, così i marinai cinesi si spinsero fino in Australia e oltre le Filippine per soddisfare la brama di lumache di mare e piante aromatiche. In tutto il mondo, popoli animati dal bisogno o dall'avidità  intrecciarono relazioni commerciali e fondarono empori. Seguendo i percorsi battuti da mercanti, pellegrini e viaggiatori, questo caleidoscopico giro intorno al mondo fa tappa negli imperi mesoamericani, nella Cina delle stirpi Song e Liao, nei califfati islamici dell'Asia centrale e nell'Africa delle opulente dinastie arricchite dall'estrazione aurifera, senza dimenticare i trafficati mari del Sud, dove i polinesiani identificarono Rapa Nui, Nuova Zelanda, Samoa e Hawaii ben prima di Magellano. Certo, le differenze con la globalizzazione attuale sono notevoli, ma le genti dell'anno Mille affrontarono molte delle sfide con cui abbiamo a che fare anche noi. Perciò, quando ci chiediamo se cooperare o rivaleggiare con i nostri vicini, agevolare il libero scambio o preferire misure protezionistiche, difendere le tradizioni o aprirci alla diversità , il mondo dell'XI secolo può farci intuire che l'apertura di vie globali offrì un arricchimento economico e intellettuale sia agli avventurieri sia a chi, rimasto a casa, conobbe l'alterità  grazie alla circolazione di prodotti e idee, a dimostrazione che accogliere con curiosità  quel che sembra insolito e distante porta a risultati condivisi e vantaggiosi.

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18.
€ 25,00
EAN-13: 9788804732174
Peter Frankopan
Le vie della seta. Una nuova storia del mondo
Edizione:Mondadori, 2021
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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"Per capire il mondo di oggi e di domani, é necessario comprendere il mondo di ieri. E per farlo il posto migliore da cui cominciare é dal principio." Peter Frankopan, storico e docente a Oxford, esplora in queste pagine la grande storia delle Vie della Seta e gli innumerevoli legami che gli uomini hanno forgiato per secoli su queste rotte leggendarie, scambiandosi materie prime, merci, idee, dalla scienza alla filosofia, ma anche violenza e malattie. Dagli antichi imperi di Persia alle terribili invasioni degli Unni, dal Rinascimento europeo alle due guerre mondiali, fino al nostro secolo, "Le Vie della Seta" ci conduce in un viaggio attraverso il tempo e tesse insieme i fili di popoli, imperi e continenti diversi in un monumentale affresco che getta una nuova luce sulla storia del mondo. Illustrato da Neil Packer il racconto delle "Vie della Seta2 torna in una nuova edizione.

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19.
€ 35,00
EAN-13: 9788804742609
Niall Ferguson
Catastrofi
Edizione:Mondadori, 2021
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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Le catastrofi sono per loro stessa natura difficili da prevedere. Le pandemie, così come i terremoti, gli incendi, le crisi finanziarie e le guerre, non seguono una distribuzione di tipo statistico e non é possibile individuare cicli che aiutino ad anticipare il prossimo disastro. Ma quando se ne verifica uno, la società  contemporanea dovrebbe essere meglio preparata ad affrontarlo di quanto lo fossero i romani davanti all'eruzione del Vesuvio o l'Europa medievale alle prese con la peste nera. Eppure, le risposte di un certo numero di paesi sviluppati, compresi gli Stati Uniti, a un nuovo agente patogeno proveniente dalla Cina sono state confuse e abborracciate. Come mai? La risposta più facile, sostiene Niall Ferguson, é addossare la colpa a una cattiva leadership, unita spesso a incompetenza o addirittura negligenza nel campo della preparazione ai disastri e dell'attenuazione della loro gravità . Ed é vero che le attuali classi politiche, in ogni parte del mondo, soffrono di una cronica incapacità  di far tesoro del passato, mancano di immaginazione, tendono a combattere solo la guerra o la crisi più recente, a sottovalutare le minacce o a procrastinare, in attesa di una certezza che non arriva mai. Ma non tutti i fallimenti sono attribuibili soltanto al sistema di governo: spesso, l'anello debole della catena si trova a un livello più basso della gerarchia organizzativa, nell'ottusità  della burocrazia e anche nel comportamento dei cittadini comuni. Che cosa spinge, allora, alcune persone a reagire in modo razionale a una nuova minaccia, altre ad agire passivamente come semplici spettatori e altre ancora al negazionismo o alla rivolta? Che cosa porta una moltitudine a passare da un comportamento assennato alla follia? Ripercorrendo devastanti catastrofi che hanno colpito l'umanità  nei secoli, e soprattutto esaminando l'atteggiamento di governanti e popoli di fronte a tali eventi, Ferguson si propone di rispondere a queste domande. Perché sono tante le lezioni che l'Occidente ha urgente bisogno di imparare dalla storia se vuole evitare il destino di un declino irreversibile.

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20.
€ 30,00
EAN-13: 9788804751175
Bart Van Loo
Il regno scomparso. Quando la Borgogna sfidò l'Europa
Edizione:Mondadori, 2021
Collana:Le scie. Nuova serie stranieri

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Un sogno lungo mille anni. Una sfida condotta nel cuore dell'Europa. Un miraggio infine svanito. Questo é stata la Borgogna dall'Alto Medioevo alle soglie dell'Età  moderna. Un'idea, prima ancora che un territorio; una folle ambizione, non solo un progetto politico. Situate a cavallo del confine tra il regno di Francia e il Sacro Romano Impero, lungo i tratti inferiori del Reno, della Mosa e della Schelda, le terre borgognone, famose fin dal XII secolo per i loro vitigni pregiati, furono infatti testimoni di uno dei più straordinari e audaci tentativi di nation building , la costruzione cioé di un'entità  politica e militare indipendente e autonoma dalle grandi potenze continentali. In un'Europa frammentata in una moltitudine di regni e di Stati regionali, nel corso di alcuni decenni i duchi borgognoni - da Filippo l'Ardito a Giovanni Senza Paura, da Filippo il Buono a Carlo il Temerario - seppero creare una patria comune per popolazioni di lingue, tradizioni e sentimenti diversi, dando vita a una nazione che al suo apice, tra la metà  del XIV e la metà  del XV secolo, si estendeva da Digione ad Amsterdam, dall'Alsazia al Mare del Nord. Una nazione incredibilmente prospera, grazie ai commerci internazionali e alle manifatture, con il suo reticolo di floride città  votate alla libera impresa e al guadagno. Spavaldi, indocili, assetati di potere e di gloria, pronti a giocare un ruolo da protagonisti nei fragili equilibri e nelle alleanze incerte della guerra dei Cent'anni, i duchi di Borgogna rappresentarono una minaccia costante per le potenze europee, specialmente per quella francese. Ma se l'arte della diplomazia e della guerra, con le sue battaglie, i suoi assedi, i tradimenti, i trionfi e le disfatte, rimase il tratto distintivo dell'epopea borgognona, non meno importanti furono l'amore per lo sfarzo, l'ostentazione del lusso e la continua ricerca della bellezza cui i signori delle Fiandre si dedicarono con cura maniacale. Strumenti della propaganda, certo, ma anche traccia indelebile del proprio passaggio, come testimoniano ancora oggi le straordinarie opere d'arte disseminate nelle città  fiamminghe, valloni e olandesi, retaggio di un mondo che all'alba dell'Età  moderna si sarebbe dissolto per sempre. Con il suo stile appassionato e lieve, sostenuto da una solida documentazione di prima mano, Bart Van Loo restituisce al lettore l'affresco vivido di un'epoca scandita da una successione di eventi che hanno plasmato la storia europea.

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Pagine 123



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